Disturbi Alimentari

Disturbi del comportamento alimentare

Il cibo è un elemento essenziale della nostra vita e risponde a bisogni sia fisici, che di affetto, di cure e di socializzazione. Quando il rapporto con il cibo diventa distorto e anomalo può essere insorto un Disturbo Alimentare

 Non esistono le anoressiche e le bulimiche, esistono solo tante persone che utilizzano il cibo per dire qualcosa.

Michela Marzano

I disturbi del comportamento alimentare si caratterizzano per un’alterazione nel rapporto con il cibo.

Da un lato c’è una preoccupazione eccessiva verso il proprio peso e le forme del corpo, nel caso della bulimia e dell’anoressia, dall’altro lato c’è una totale sconsideratezza verso il proprio fisico, nel caso delle gravi obesità.

I disturbi del comportamento alimentare sono molto complessi, perché sono causati dall’interazione di fattori genetici, ambientali, relazionali ed individuali ed hanno un notevole impatto sulla salute fisica e psichica di chi soffre di queste patologie.

Generalmente, questi disturbi insorgono in età adolescenziale e sono più frequenti nelle donne.

Tuttavia, negli ultimi anni, si assiste ad un abbassamento dell’età di esordio e ad un aumento di casi nella popolazione maschile, soprattutto di anoressia.


Le forme principali del disturbo sono:

  • ANORESSIA: è una grave restrizione nell’assunzione del cibo, tale da comportare un peso corporeo significativamente al di sotto di quello minimo normale ed intensa paura di ingrassare.
  • BULIMIA: è caratterizzata da ricorrenti episodi di abbuffate, alternate a condotte compensatorie di eliminazione come vomito autoindotto, abuso di lassativi o eccessiva attività fisica, per evitare l’aumento del peso.
  • DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA: sono presenti ricorrenti episodi di abbuffate, senza condotte compensatorie, che portano a condizioni di sovrappeso o vera e propria obesità.

Conseguenze:

Le persone con disturbi del comportamento alimentare tendono a giudicare il proprio valore in base alla capacità di controllare il peso corporeo e, non riuscendo in questo, sentono di non valere niente, si sentono inferiori agli altri.

Per ciò, si assiste ad una compromissione delle relazioni interpersonali, familiari, amicali e lavorative, con l’evitamento delle situazioni sociali che implicano il mangiare.

Inoltre, spesso si assiste ad un’alterazione dell’immagine corporea e la persona finisce per vedere veramente allo specchio il suo corpo come deformato e troppo grasso.

In più, questi disturbi, associandosi ad un’alimentazione scorretta, possono portare a problemi fisici, come amenorrea, aritmie cardiache, danni all’esofago, perdita di minerali nelle ossa con frequenti fratture, e possono condurre anche alla morte.


Cura

E’ fondamentale che questi disturbi siano affrontati in modo multidisciplinare con la collaborazione di più specialisti.

In particolare, il medico ed il nutrizionista che devono intervenire sul fisico, sul mantenimento del peso ragionevole, che protegga la persona, dai rischi legati all’obesità da una parte e dalla malnutrizione dall’altra.

Inoltre, essenziale è il ruolo dello psicoterapeuta che può aiutare a dar voce al malessere interiore che la persona riesce ad esprimere solo attraverso il proprio corpo, a recuperare la stima di sé, a correggere l’alterazione legata alla propria immagine ed elaborare l’angoscia associata alla paura di ingrassare.

Particolarmente efficace si è dimostrata la Psicoterapia Familiare, perché permette di elaborare le tematiche relazionali familiari che sono molto legate alla nutrizione e allo svincolo adolescenziale.